Biografia
Donata Savini
Chi è Donata Savini
Donata Savini è consulente e docente di informatica, con studi in scienze dell’informazione, logica, filosofia del linguaggio, convinta che informatici, logici e linguisti dovrebbero collaborare nello studio e nella creazione dei linguaggi di programmazione. Ha condotto per diversi anni corsi di formazione per tecnici, informatici e ingegneri, sviluppando per alcune ditte software applicativo in linguaggio C e C++, per il monitoraggio in tempo reale, da parte di medici nefrologi, delle condizioni di pazienti sottoposti a dialisi.
Ha frequentato i laboratori Processi Cognitivi e Intelligenza Artificiale del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. Nell’ambito di questa collaborazione ha seguito i vari progetti sviluppati dal dipartimento sui temi della Diagnosi Psichiatrica, dell’Epidemiologia Psichiatrica e in generale della gestione dati sui pazienti con sofferenze psichiche.
Ha collaborato presso l’Istituto Rizzoli di Bologna ad una ricerca vertente su caratteristiche ed incidenze di patologie da ustioni, sviluppando al suo interno software per analisi statistica. Negli ultimi anni si è occupata prevalentemente di programmazione orientata agli oggetti in Java, nell’ambito della formazione superiore, aziendale e scolastica, applicando un metodo da lei stessa ideato e definito un “metodo fra i tanti possibili”, ripetutamente sperimentato con la collaborazione di migliaia di studenti.
Dopo ogni corso o progetto, oltre alla speranza di aver realizzato qualcosa di utile, resta la piacevole sorpresa di aver conosciuto nelle ditte colleghi molto competenti e nelle scuole tanti ragazzi intelligenti e determinati a non lasciarsi intimorire dai formalismi dei linguaggi artificiali. E ogni volta tira un sospiro di sollievo per non aver ceduto al richiamo del posto fisso, per aver scelto la creatività e non l’adattamento.
Ha tradotto per case editrici libri sui linguaggi di programmazione dall’inglese e di vario genere dal tedesco. È autrice di 6 libri su linguaggi di programmazione a oggetti e del romanzo autobiografico La chiave sotto la conchiglia.
Figlia, nipote e sorella di piloti d’aereo, non ha paura di volare e vola regolarmente a Berlino. Ha letto tutti i libri di Elias Canetti e di Herta Müller e ascolta abitualmente David Bowie. Ma non solo. Ha suonato anni fa la fisarmonica in un gruppo musicale, arrivando fino in Grecia per uno scambio culturale. Ma le è stato amichevolmente consigliato di dedicarsi ad altro.